lunedì 19 maggio 2014

Sotto-sottobosco fumettistico... molto sotto



Premetto che non sono nessuno, non sono mai stato un gran disegnatore, che se avessi "dovuto sfondare" sarebbe accaduto almeno 20 anni fa, proprio perchè le mie capacità son sempre state limitate, come la mia volontà...

detto ciò...
Come molti sapranno, sono uscito da Facebook nel mese di febbraio di quest'anno.
Mi ero stancato.
In generale c'era troppa mediocrità, troppo qualunquismo, troppe polemiche spesso basate su opinioni personali spesso altrettanto discutibili.

Uno dei motivi che mi han fatto scappare è stato l'essere circondato da un sottobosco di autori di fumetti o aspiranti tali che a parte qualche raro caso di mano davvero buona, la maggior parte non erano altro che nerd (in senso dispreggiativo però) senza speranza.
Varie tipologie, all'interno dello stesso sottobosco...

Gente che passava le giornate umiliandosi al cospetto di un qualche autore affermato o di una determinata casa editrice senza mai essere cagati di striscio.

Gente che umiliava la propria creatività frustrandola in maniera monomaniacale comprando, commentando, disegnando, postando sempre le stesse cose.

Oppure gente talmente destinata all'oblìo da esaltare solo sè stessa, ignorando contemporaneamente di essere fuori dal tempo e fuori contesto già da anni.

Altra categoria realmente squallida invece, quella dei disegnatori che in gioventù magari avevan frequentato una scuola di fumetto o un qualsiasi corso di studi artistico, con risultati apprezzabili, ma che si ritrovano oggi a 40, 50 anni senza mai aver fatto nulla di rilevante e la colpa è sempre "della mancanza di raccomandazioni"....

C'è anche la categoria dei "mi sento un dio anche se fuori da facebook o a Bolzano non mi conosce nessuno", che sono i peggiori in assoluto.
gli scrivi, magari perchè li conosci di persona da anni e loro nemmeno ti rispondono, poi dopo mesi la scusa è sempre la stessa "facebook mi ha cancellato i messaggi", e "sti cazzi" non ce lo metti mai?

insomma, dico io, che cazzo passi tutto il giorno, di tutti i mesi, di tutti gli anni della tua minchia di vita a disegnare wolverine in mille pose da figo, c'hai 35 anni, cosa credi che la Marvel ti noti su facebook, in mezzo ad altri 3000 disegnatori e ti assuma perchè il tuo wolverine è il più cazzuto che si sia mai visto dai tempi dell'invenzione del cavallo?

vai a cagare vai...

ma inventati qualcosa, usa quella cazzo di testa che c'hai...
ok, io disegno solo robot, ma di tutti i tipi però.
e me li invento, il più delle volte, almeno lo sforzo di sembrare originale lo faccio.

ma che, se mi venisse in mente di disegnare wolverine ( a meno che non ce ne sia motivo valido, tipo un concorso con premio) non mi strapperei i coglioni da solo?

che poi, stando in mezzo a tanta mediocrità, diventi mediocre anche te.
ti ritrovi a commentare, a litigare, taggato da tutte ste mille migliaia di stronzate di disegni.

tra 2 settimane andrò ad Etnacomics, in quel di Catania, per presentare Robotics.
sono sicuro che molti di questi disegnatori, che magari come me un posto in qualche casa editrice lo han trovato, faranno ugualmente la fila per farsi vedere dall'editor di turno (che tanto il lavoro lo dà una volta su mille).
Son sicuro che abbandoberanno i loro personaggini pubblicati con tanta fatica per mostrare, ancora una volta, il loro cazzo di Wolverine di merda

si, si, è uno sfogo.

ne seguiranno altri.
promesso

martedì 13 maggio 2014

è tempo di Robotics



Finalmente ce l'ho fatta.
Robotics è una realtà.
Grazie alla fiducia di Shockdom, promettente casa editrice milanese di Lucio Staiano, oggi il primo volume della mia saga robotica è andato in stampa.

Sicuramente non sono al 100%, devo crescere (ancora) come disegnatore e come narratore, ma sono fiducioso, nel secondo volume andrà meglio.
Sono già al lavoro.

Non commetterò gli errori di progettazione fatti nel primo.
I presupposti ci son tutti.

Non mi affiderò a gente non motivata o dal profilo dubbio, non mi farò più trascinare emotivamente da presunti amici o fidanzate ventenni affamate di emozioni... mo' basta perdere tempo.
Ho scelto l'isolamento ed è stata la migliore delle opzioni.
Ritrovata la serenità e la grinta necessarie, la lucidità del gesto è arrivata di conseguenza.
La prima volta che ho pensato a questa storia avevo 38 anni, adesso ne ho 41...
non sono più un adolescente, ma mi consolo.
Anche Vittorio Giardino iniziò a fare fumetti quasi alla mia stessa età.
Con Robotics riprendo un percorso artistico e professionale interrotto tanti anni fa.
Basta metter davanti gli altri, basta attese, basta rinvii.
La vita è una sola e io mi son stancato di procrastinare.

Robotics è tra noi.
Claps è tornato.