sabato 27 agosto 2016

Diamo una mano



La copertina di Eon #09, del 2006 è uno dei lavori di cui, anche a distanza di anni, sono più orgoglioso.
Tecnicamente mi ha sempre soddisfatto.
Dal punto strettamente affettivo rappresenta il mio ritorno al disegno dopo 6 anni di stop forzato.
Realizzata con ecoline, acrilici e china, fu persino menzionata in un numero di Scuola di Fumetto della Coniglio editore.

La metto all'asta (leggasi "vendo") per contribuire, nel mio piccolo (molto piccolo), e dare una mano ai terremotati.
Una goccia nel mare, lo so, ma personalmente non me la sento di restare con le mani in mano.
Non sono un fumettista bravo e nemmeno famoso, ma voglio provarci.
Non avrei voluto fare un post, nè tantomeno sbandierarlo pubblicamente, ma dato che su FB e su blogspot ho il contatto diretto con la maggior parte dei miei conoscenti e amici, ho pensato fosse il modo migliore per diffondere la cosa.
Chiunque fosse interessato mi contatti in privato.
Grazie a tutti

giovedì 4 agosto 2016

Born to kill

Strana estate questa del 2016...
Dopo aver terminato Robotics Volume 2, a parte qualche sprazzo di distrazione dovuto alla partecipazione a qualche fiera del fumetto, le mie giornate procedono con una piattezza frustrante.

La notte non riesco più a dormire, non solo per il caldo appiccicoso...

Avevo iniziato a correre, la sera, dopo le 20.
Dopo poco più di un mese il mio ginocchio destro ha deciso che non si poteva più fare, così ho smesso.
Un vero peccato...
Mi faceva bene, non solo fisicamente, anche mentalmente.
Amen.
Il solito circolo vizioso, solite avvisaglie di qualcosa che conosco fin troppo bene: una depressione coi fiocchi.
In più sembra che con tutte le proposte di lavoro (fumettistico) che arrivano io sia destinato a vedere passare i treni senza che qualcuno mi faccia salire.
Eppure la volontà c'è da parte mia.
Nulla, tutte bolle di sapone.
Non si concretizza niente.
L'unica cosa che in questi giorni mi sta dando voglia di disegnare sono delle idee bislacche che da un po' ho cominciato a buttare su "carta" (fogli digitali sarebbe più corretto)...

Uccido o ridicolizzo i personaggi classici dell'animazione giapponese.
Sissignore, i "miti" di cui tanti della mia generazione non riescono a fare a meno.
Gli indimenticabili compagni di mille giornate della nostra infanzia passate davanti alla tv.





Ho inziato con questa.
Il titolo recita così:
"Abili strateghi di Vega realizzano geniale stratagemma per eliminare Duke Fleed"

Ovviamente è una sorta di mix tra un "what if" e un "what the", che tradotto in italiano sarebbero un "universo alternativo" e una "parodia".

Nulla di così incredibile o geniale a parere mio, se non fosse che la sera, dopo aver postato questa prima immagine su Facebook, torno a casa dopo esser stato fuori tutto il giorno, accendo il pc, apro il browser e mi trovo un fottìo di notifiche.
Condivisioni come se piovessero, commenti a centinaia in diverse pagine di appassionati del genere.
Ho fatto breccia.
Molto timidamente, ringrazio chi posso e creo quest'altra:





stavolta il titolo è :

"Gli spietati Mikenes, assieme ai malvagi Yamatai, comprano il brevetto del mortale stratagemma di Vega, un notevole investimento economico che porta subito risultati eclatanti"

Continuando con la linea di demenzialità il successo in rete continua.

C'è persino chi si offende e mi augura la morte solo per aver "giocato" con i personaggi più intoccabili di sempre (manco gli avessi ucciso la famiglia)...


Sono un sadico, oltre che un idiota, quindi mi dò da fare e continuo:




il cimitero delle moto di Hiroshi Shiba...







...i difetti di progettazione delle corna di Goldrake...





il primo tentativo di lancio del Grande Boomerang di Tetsuya...





La spiegazione dell'infinita quantità di Magli Perforanti di Jeeg Robot d'Acciaio.


Ora, lasciando perdere se e quanto possano far ridere queste illustrazioni, è lampante che in realtà io non le faccia volutamente umoristiche, anzi, il mio tentativo è assolutamente quello di riprendere il più fedelmente possibile i personaggi originali cambiando e stravolgendo solo i presupposti dei loro singoli miti.
L'aura di invincibilità, la loro perfezione vengono dissipate dal mio cinismo che si contrappone all'ingenuità con cui ai tempi furono dati in pasto al pubblico televisivo di tutto il mondo civilizzato.

Ma c'è di più, almeno nelle mie intenzioni.
l'idea di fare incazzare una intera generazione di fans mi stuzzica ancora di più, perchè la ritengo una generazione morta.
Gente figlia dell'ultimo "Boom" economico, che è cresciuta nel disimpegno degli anni 80, maturata nel trash più sconsolante degli evanescenti 90, che si è fatta trascinare nel vortice della tecnologia straripante dei 2000, lasciata al proprio triste destino dalla crisi abbattutasi dal 2008 in poi.
Una generazione che aveva creduto alle promesse di benessere, di vita spensierata, di consumismo e ora si trova a fare i conti con la sopravvivenza,  che si è imbruttita senza sapere reagire, che non ha costruito nulla e che con l'indifferenza e l'apatìa sta contribuendo al degrado progressivo del mondo in cui viviamo.
Una generazione fatta per lo più di persone che si indignano più per un Actarus morto che non per una strage di bambini siriani o per non avere nè lavoro nè chance di farsi un futuro (o peggio, vivere degnamente il presente)

Ecco io uccido gli eroi dalla scintillante e gargantuesca armatura ( e non solo, presto farò di peggio), perchè loro sono l'ultimo baluardo di difesa di una generazione che se ne fa scudo (l'unico) per dire con arroganza inutile "siamo i migliori"e fare i bulli con chi è venuto dopo.
Lo hanno fatto i nostri nonni usando (loro malgrado e a ragion veduta) la scusa della guerra verso i nostri genitori.
Lo hanno fatto i sessantottini con noi.
Noi lo facciamo epitetando "Bimbiminkia" i nostri figli.
Tipico di chi non comprende (non vuole) che ogni generazione è un prodotto della precedente.

Io uccido.
Come uno zombie, esattamente.


In fede

Claudio Claps Iemmola